La Storia del Club

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Come nacque l’Alto Canavese di  Carlo De Marchi socio fondatore

Durante la 38° Charter il socio fondatore Carlo De Marchi ha ricordato la nascita del Lions Club Alto Canavese. Abbiamo pensato che i molti soci che sono recentemente entrati in questo storico Club avessero piacere di avere a disposizione una memoria scritta diquanto raccontato allora. Grazie Carlo.

"Nel 1960, sponsorizzato da Milano, nasce il Club di Ivrea, di cui mio padre è socio fondatore. Purtroppo egli muore all'iniziodel 1961 e il Presidente Avv. Gianni Oberto mi invita gentilmente a sostituirlo. Accetto con entusiasmo e quindi festeggio quest'anno,come sapete, i miei "primi" cinquant'anni di lionismo.
Come mascottes di quel Club (avevo trent'anni e mia moglie venticinque) veniamo coccolati e vezzeggiati e passiamo degli anni piacevoli, riuscendo a crearci straordinarie amicizie.
All'inizio del 1974 faccio notare all'allora Presidente Michele Calcagno che nel Canavese occidentale siamo in tutto quattro soci e che sarebbe il caso di rinforzare il gruppo, avendo a disposizione una cospicua quantità di persone di indubbio prestigio. Calcagno
si illumina e mi dice che da tempo sta rimuginando un'idea bellissima: fondare un nuovo Club sponsorizzato da Ivrea.
Mi chiede se sarei disposto ad occuparmene, scegliendo 25 persone di adeguate qualità da presentargli.
Detto, fatto. Con due amici di vecchia data, Silvio Bersano e Aldo Perona (il papà di Nando), passiamo in rassegna tutte le nostre conoscenze e, in capo a pochi giorni, la lista, pur con molti sacrifici, è pronta e accettata senza riserve da Ivrea. Avviciniamo queste persone che aderiscono tutte quante all'iniziativa. Ivrea fissa due o tre serate di "catechizzazione" del gruppo e il 3 Aprile il Club Alto Canavese è pronto.
Incarichiamo Nini Chiuminatto di disegnare il nostro guidoncino ed egli ha una bellissima idea: maestoso stambecco in campo verde, quello che vedete ancora adesso. Più rappresentativo di così!
Si tratta ora di stabilire la data della Charter che, d'accordo con Ivrea, viene fissata per il 5 Giugno. La località per i festeggiamenti suscita qualche perplessità, ma finisce per prevalere l'idea un po' "pazza" di Aldo Perona: l'hotel Gran Paradis di Campiglia, proprio in fondo alla Valle Soana, accessibile con una strada piuttosto stretta, ripida e tortuosa. Ma, lassù, il famoso Mr. Clerico, proprietario del Lido di Parigi, per onorare il suo paese di origine, ha costruito un bell'albergo, appena inaugurato. Si diramano gli inviti con tanto di scaramantica cartina stradale e riceviamo 150 adesioni. Successo incredibile. Finalmente arriviamo al giorno fatidico, ma le previsioni meteo sono almeno inquietanti. Difatti nel primo pomeriggio spesse e cupe nubi si addensano nel cielo preparando un temporale coi fiocchi, che davvero si scatena con grande violenza. Tutto perduto? Macché. Dopo essersi ben bene scaricate, le nubi se ne vanno, lasciando verso sera un cielo quasi sereno. Noi tutti lassù, chi pregando Dio e i Santi, chi più laicamente facendo scongiuri, aspettiamo impazienti i primi arrivi. Ed eccoli finalmente! Grandi abbracci e complimenti per l'originalità della scelta che piace proprio a tutti, e particolarmente a quelli che non erano mai saliti fino lassù. Li contiamo: sono 150. Miracolo! Mai visti tanti smoking insieme, quasi tutti nuovi di zecca, e tanti eleganti abiti da sera sfoggiati dalle signore. Dopo tutte le presentazioni reciproche, passiamo agli aperitivi, con deliziosi amusegueulee soprattutto tanta allegria ed entusiasmo. Poi finalmente la cena che avevamo organizzato con cura meticolosa e che suscita totale approvazione. Mr. Clericoaveva fatto giungere appositamente da Parigi due delle famose Blue-Belles del Lido, che consegnano fiori e regali alle signore, dispensando amabili sorrisi e suscitando magari qualche piacevole commento.
Ed ecco il momento della consegna della Charter. E' presente il Governatore, l'indimenticabile Vincenzo Di Bella, giunto da Pegli con l'avvenente consorte. Ci srotola la magica carta e appunta a ciascuno il distintivo, suscitando sincera emozione e applausi scroscianti. Ed ecco anche la fatidica campana che fa ancora oggi bella mostra di sé davanti al Presidente.
Giunge infine l'ora dei discorsi che ci destano qualche preoccupazione, vista la qualità di alcuni dei conferenzieri, primo fra tutti l'Avv. Gianni Oberto. Mi ero preparato la mia brava scaletta con tutti i numerosi argomenti e speravo di svolgerli con disinvoltura, ma mi tremavano un po' le gambe. Appena cominciato però, fu tale l'entusiasmo che mi pareva di essere diventato Demostene ad Atene.
In chiusura di manifestazione, lo scambio dei regali di tutti i club con complimenti a go-go.
Era nato così, sotto buoni auspici e con un pizzico di follia e di fortuna, l'Alto Canavese.
Penso che valesse la pena di far conoscere questi fatti a tutti i soci venuti dopo e rammentare che questo Club fu sempre il fiore all'occhiello del Distretto e spera di continuare ad esserlo."

In occasione del 25° anno della fondazione,nel 1999, Carlo Demarchi scrisse anche alcuni versi la cui lettura rievoca sempre felici ricordi.

leggi il ricordo nel 25° anno della fondazione.pdf